Il locale di Beppe ha un nome e un indirizzo. E' un luogo reale. O anche no. Il suo nome è CharlieBird, il che rivela le sue origini e i suoi obbiettivi. Ricorda un passato che dobbiamo visitare con una certa dignità. A Beppe interessano due cose: Dare una buona pizza alla gente, ed essere sicuro che nel frattempo ascoltino buona musica. Non di quella che puoi sentire anche nel tuo salotto: della musica vera, e possibilmente dal vivo. Del resto è anche lui un muiscista, di quelli istintivi, che saltano da una parte all'altra del bancone per mischiarsi nella jam session brandendo il proprio sassofono, o il proprio clarone. Il locale di Beppe non ha niente di bello in se, se non che è così. Se non ci fosse Beppe, nessun musicista si vorrebbe incontrare proprio li', e resterebbero solo quattro muri pieni di vecchie foto in bianco e nero con icone di patriarchi americani a garantire che il rito si rinnova e tutto va avanti con un certo swing.
Beppe’s place has a name and an address, it is an actual venue. Or maybe not. Its name is Charlie Bird’s, thus already revealing its origin and its last wishes. It reminds us of a past that, perhaps, should be visited with dignity. Beppe cares about two things at Charlie Bird’s: taking pizza to the people and making sure there is always good jazz music. Not the one you get in your living room, that’s posh people stuff. Real music, authentic, and, if possible, live. As he likes it himself, an instinctive musician who would rather jump over the bar and mingle with the jam session crowd while brandishing his tenor sax. Beppe’s place has nothing beautiful in it, it is just itself. Nothing is fake. If there was no Beppe, none of his musician mates or crowded audience, it would be just all down to four scraped walls covered with black American patriarchs icons to make sure the rite is renewed and everything goes on with swing.
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